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La nuova Toyota Mirai sarà pronta nel 2020 e potrà fare il 30% di strada in più

Dal 24 ottobre il Salone Auto di Tokyo sarà la vetrina per la seconda generazione di Toyota fuel cell e per una nuova iterazione di un concept giapponese a guida pienamente autonoma: LQ

Oggi Toyota Motor Corp. ha diffuso le prime immagini di due veicoli che attireranno l’attenzione negli stand del gruppo giapponese al prossimo Salone Auto di Tokyo. Quella che vedremo in strada tra un anno è la nuova generazione di Mirai. In occasione della vetrina dei giochi olimpici anche la marca nipponica vuole stabilire nuovi primati, in particolare nell’autonomia di quest’auto fuel cell che sarà aumentata del 30%.

Non solo, ma Toyota ha anche messo mano alle forme della Mirai, presentata dal 24 ottobre a Tokyo come concept ma in effetti ormai vicinissima alla versione definitiva. Da veicolo solo avveniristico il nuovo concept la trasforma in oggetto dalle accresciute qualità estetiche, con una cifra stilistica che attinge a quella apprezzata universalmente della marca premium Lexus. La Mirai, ora più bella e che può fare più strada con l’idrogeno che la spinge, è nata per l’ambizioso obiettivo di raggiungere vendite di 30.000 unità l’anno.

Questo traguardo ambizioso, forse raggiungibile verso metà degli Anni ’20, costituirebbe una decuplicazione degli attuali ritmi di produzione della Mirai costruita artigianalmente a partire dal 2014 in 3.000 esemplari l’anno. I mercati sui quali sarà proposta saranno Giappone, Nord America ed Europa ma non la Cina, per ora almeno.

L’ingegnere capo del progetto, Yoshikazu Tanaka, ha dichiarato nella nota: “Spero che questo veicolo possa aiutare a realizzare una società alimentata dall’idrogeno”. Quello che occorre aggiungere alla speranza del tecnico Toyota è che perseguire i traguardi tecnologici compatibili con gli obiettivi di contrasto alla crisi climatica nel caso specifico sono stati sviluppati per essere anche sostenibili dal punto di vista della affordability.

Ovvero la Mirai nuova generazione intende collocarsi sul mercato come veicolo accessibile se non a tutte le tasche a un vasto pubblico. Fin da inizio 2018 i manager giapponesi hanno fatto sapere che volevano dimezzare i costi della loro gamma ad idrogeno.

Toyota intenderebbe pertanto ripetere, accelerandola, quella transizione dai modelli di lusso ai modelli medi che abbiamo visto nell’auto elettrica esemplificata dal passaggio dalle Tesla Model S alle Model 3, ma che nel ristretto settore della tecnologia fuel cell appare ancor più complessa.

Per questo però il team di Tanaka può contare sulle imponenti risorse tecnologiche del gruppo giapponese e sulla sua proverbiale flessibilità. Il nuovo modello infatti nasce sulla piattaforma globale TNGA comune a migliaia di veicoli che hanno le tre ellissi sul cofano. La nuova Toyota Mirai basata sul pianale TNGA avrà una carrozzeria 8,5 centimetri più lunga della precedente e sarà 6,5 centimetri più bassa.

I prezzi non sono stati ancora confermati, ma sappiamo che la versione attuale costa in Europa €74.000 e in Giappone 7,4 milioni di yen. Proprio in Giappone peraltro il contesto è molto più favorevole, come nella vicina Corea del Sud, per quanto riguarda l’infrastruttura di ricarica.

In Italia sono in attività oggi solo due stazioni di rifornimento, anche se la situazione potrebbe cambiare: proprio ieri in un intervento al convegno Hydrogen Challenge-Global Esg Conference organizzato da Snam il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha fatto un sostanziale endorsement a questo settore.

Ma forse più opzioni di successo di vendite Toyota avrà nel nord dell’Europa, dove Germania ed Olanda hanno appena siglato un accordo che punta a sviluppare una direttiva continentale comune sull’idrogeno. Inoltre ieri il ministro dell’Economia Peter Altmaier, lo stesso che ha premuto per avere in Europa una Airbus delle batterie, ha confermato che il governo tedesco dovrà fissare un percorso perché nella tecnologia dell’idrogeno il suo paese sia ai vertici. Con quest’aria, da quelle parti le future Mirai non soffriranno di scarsità di stazioni di rifornimento.

Alla rassegna “Future Expo“ parallela al Salone di Tokyo porta il concept LQ, sul quale è presente l’ultima generazione di agente di intelligenza artificiale “Yui“ con cui avevamo fatto conoscenza per la prima volta al CES di Las Vegas del 2017, sul modello Concept-i sviluppato dal californiano Toyota Research Institute.

I miglioramenti all’interfaccia per chi sarà a bordo del concept riguardano in particolare la sintesi e riconoscimento vocale, pertanto “Yui” potrà mettere sempre più a proprio agio gli ospiti, che si fa fatica a chiamare guidatori perché lo scopo di questo veicolo è anche l’opportunità di lasciare il controllo del viaggio ai sistemi di bordo.

La stessa cosa che è destinata a fare quella flotta di servizio marchiata Toyota ai prossimi giochi olimpici del 2020. I visitatori della rassegna di Tokyo potranno vedere anche la versione dello shuttle a guida autonoma e-Palette che sarà operativo nell’ambito dei villaggi olimpici e para-olimpici per il trasporto di passeggeri senza guidatori.

La nuova Toyota Mirai sarà pronta nel 2020 e potrà fare il 30% di strada in più
Il concept LQ esposto al “Future Show” a margine del Salone Auto di Tokyo 2019 sviluppa ed evolve i concetti avveniristici del precedente Concept-i esposto al CES 2017 (credito foto: ufficio stampa Toyota Motor Corp.)

Credito foto di apertura: ufficio stampa Toyota Motor Corp.